NONNO: C'era una volta in un paese lontano, lontano, un sultano, chiamato... Gran Pascià, che possedeva i più grandi tesori d'Oriente. Ma era triste perché non aveva una compagna. Tutti i giorni si recava al laghetto del suo giardino, e specchiandosi nell'acqua parlava con la sua immagine: «Come è triste essere soli... ».
Un giorno mentre diceva così, vide riflessa vicino alla sua immagine una splendida ragazza, dai lunghi capelli biondi... si girò di scatto, ma vicino a lui non c'era nessuno.
Riguardò nell'acqua: la ragazza era sparita!
Disperato tornò a palazzo ed entrando nella sua stanza udì una piccola voce che lo chiamava: era il piccolo pesciolino rosso che da dentro il vetro dell'ampolla cominciò a parlargli: «Gran Pascià... Gran Pascià, la ragazza è prigioniera di un incantesimo... se vuoi liberarla e farla tua sposa devi far cadere nello stagno... glu... glu... glu... ».
Il sultano non riusciva a capire l'ultima parola. Allora corse allo stagno e cominciò a gettare nell'acqua: perle, diamanti, oro, ma... la ragazza non veniva!
Allora cominciò a piangere, a piangere così forte che una delle lacrime cadde nello stagno. Ed ecco, vide riapparire la ragazza dai lunghi capelli biondi.
Piano piano, per paura che sparisse il sultano si girò e la ragazza era lì davanti a lui. La strinse forte forte al suo cuore e...
BAMBINO: Si sposarono?...
NONNO: Certo! Il sultano la fece sua sposa e vissero sempre uniti felici e contenti.
BAMBINO: Che bello nonno, tu l'hai conosciuto un Pascià?
NONNO: No, ma conosco un re e lo conosci anche tu. Eccolo.
(Favoletta composta da Pascali come testo base per inserzione pubblicitaria televisiva andata in onda, per Carosello, nel giugno 1964)
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